giovedì 18 ottobre 2012

Il decreto legge Crescita 2.0: PA e start-up

Il Governo sta varando una serie di decreti che dovrebbero essere utili alla ripresa dell’Italia. Tralasciando le mille polemiche che questi provvedimenti portano con sé, vediamo cosa prevede in particolare il decreto legge Crescita 2.0 per ciò che riguarda la Pubblica Amministrazione e le start-up innovative.

Pubblica Amministrazione

Innanzitutto la banda larga, grazie ai fondi europei e a quelli stanziati dallo Stato italiano la banda larga verrà portata in tutta la penisola. 150 milioni per il Nord nelle aree più irraggiungibili, come le comunità montane; 600 milioni per tutto il meridione.
I cittadini entreranno in possesso di una vera e propria identità digitale, infatti verrà realizzato un documento univoco che comprende le informazioni della carta di credito e della tessera sanitaria. In più sarà possibile comunicare attraverso la PEC (posta elettronica certificata). Anche per ciò che riguarda la sanità verrà introdotta la cartella sanitaria digitale, disponibile in tutta Italia e che contiene tutti i dati utili sul cittadino/paziente.
La Pubblica Amministrazione diventerà del tutto digitalizzata: l’anagrafe sarà accessibile online, in maniera da tagliare i tempi di attesa per le comunicazioni tra Comuni diversi; i pagamenti digitali dovranno essere accettati e tutto dovrà essere pubblico e accessibile.
Per ciò che riguarda la scuola si pensa all’introduzione totale o parziale dei libri digitali. Per l’università invece, dall’anno accademico 2013/2014 verrà utilizzato il fascicolo digitale che raccoglie tutta la carriera
universitaria dello studente e favorisce e agevola lo spostamento tra atenei.
Infine per la giustizia verranno introdotte le comunicazioni telematiche: tutte per i procedimenti civili, mentre per quelli penali saranno telematiche solo le comunicazioni verso persone diverse dall’imputato.

Start-up innovative

Sarà incentivato l'avvio di start-up, ma dovranno avere precise caratteristiche:
  • società di capitali, costituite anche in forma cooperativa
  • non quotate, detenute e controllate almeno al 51% da persone fisiche
  • sede principale in Italia
  • meno di 4 anni di attività
  • fatturato annuo inferiore a 5 milioni di euro
  • non distribuiscono utili
  • contenuto innovativo identificato con:
    • almeno 30% spese in ricerca e sviluppo oppure
    • almeno 1/3 della forza lavoro complessiva costituita da dottorandi, dottori di ricerca o ricercatori oppure
    • startup titolare o licenziatario di brevetto
Le start-up potranno rpoporre contratti di lavoroa a tempo determinato con particolari caratteristiche, ma che dopo 4 anni dovranno essere trasformati in contratto a tempoindeterminato, saranno infatti vietate altre forme di assunzione per la stessa persona. Sarà possibile repoerire fondi in crowdfunding, cioè online.

Maggiori informazioni a questo link

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