giovedì 23 dicembre 2010

Sicurezza del lavoro negli ambienti inquinati, circolare ministeriale

Il Ministero del Lavoro ha pubbicato la circolare 42/2010 in materia sicurezza sul lavoro nei cantieri e dovunque siano riscontrabili presenze di sostanze inquinanti.  Obiettivo del ministero è quello di rafforzare la tutela dei lavoratori che operano in ambienti confinanti (cisterne, serbatoi, stive, impianti di depurazione, cunicoli..).

Spetta da ora alle Direzioni Provinciali del Lavoro la disposizione tempestiva di piani di intervento, programmando controlli negli appalti di maggior rilievo di cu i DPL riferiranno agli organi di vigilanza territoriali che procederanno a loro volta ad eseguire rigorosi controlli sulla corretta, l'aggiornamento valutazione rischi e la completa redazione del Documento Unico di Valutazione dei Rischi Interferenziali, DUVRI.

La circolare ha inoltre chiarito prassi da seguire riguardo le misure di prevenzione e protezione adottate per l’efficienza dei sistemi di emergenza predisposti, la formazione e informazione rivolte ai lavoratori in materia.


Il testo completo della Sicurezza sul lavoro negli ambienti sospetti di inquinamento è pubblicata sul sito del Ministero del Lavoro.

mercoledì 22 dicembre 2010

Nascono i Buoni Lavoro

Nascono i "Buoni Lavoro", strumenti giuridici creati per regolarizzare i lavoratori stagionali, le prestazioni per un periodo di tempo ben definito, le lezioni private e qualsiasi tipo di consulenza possa definirsi occasionale.

Possono usufruire dei "Buoni lavoro":
  • Imprese agricole: per attività stagionali e non, a condizione che però il volume d’affari prodotto sia inferiore a 7.000 €
  • Imprese familiari: che per lo svolgimento della propria attività si affidano a persone non appartenenti al nucleo familiare. In questo caso il limite al volume d’affari è fissato a 10.000 €;
  • Lavoro domestico per attività occasionali:
   
La normativa regola sia i contributi previdenziali che quelli assicurativi. Il datore può utilizzare buoni multipli fino a un massimo di 5 non divisibili. Il lavoratore con questo sistema opera in assoluta legalità nel rispetto della sicurezza sul lavoro, usufruendo di copertura assicurativa e di una paga che farà cumulo ai fini pensionistici.

La guida sul sistema Buoni Lavoro è consultabile sul sito INPS

giovedì 16 dicembre 2010

La sicurezza nei cantieri, il "Progetto obiettivo"della Regione Liguria

Progetto Obiettivo Sicurezza Cantieri”, è lo slogan con il quale la Regione Liguria sta portando avanti da mesi un programma di sensibilizzazione e legislazione sulla sicurezza dei lavoratori nei cantieri. Un ampio manifesto di intenzioni e di iniziative in parte già portate a termine per aumentare i controlli e l’attenzione nei cantieri liguri, affichè vengano seguiti i dovuti adempimenti sulla sicurezza sul lavoro. Il "Progetto Obiettivo Sicurezza Cantieri" prevede quattro attività di cui la metà sono state già chiuse. 

  • La prima attività (200.000 euro) ha riguardato la nascita di un’intesa con il Coordinamento dei comitati paritetici territoriali antinfortunistici (Cpt); 
  • La seconda  l’emissione di un bando creativo (in palio 60.000 euro) tramite una convenzione con la Genova-Liguria-Film Commission per un corto che parli della sicurezza nei cantieri;
  • La terza riguarda un piano preventivato e in via di chiusura che coinvolge la Liguria insieme all’Emilia Romagna finalizzato alla realizzazione di un sistema di comunicazione intero che permetta di migliorare il rapporto burocratico delle Amministrazioni con le ditte e i lavoratori
  • La quarta è invece un codice etico, codice comportamentale  per cantieri e ditte realizzato insieme alla Filse Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico.
Ecco la news ufficiale del “Progetto Obiettivo Sicurezza Cantieri” sul sito della Regione Liguria

martedì 14 dicembre 2010

Vittime di infortuni sul lavoro, fondo di sostegno da ANMIL e Comune di Milano

Anmil e Comune di Milano hanno emesso un bando per acceder al fondo a sostegno delle vittime di infortuni sul lavoro e dei loro familiari. Un fondo che consinste in 100 mila euro complessivi, che verranno distribuiti in erogazioni che non potranno superare i 1.000 euro per ogni voce di rimborso prevista.

I richiedenti/beneficiari devono essere residenti a Milano e nel corso dell’anno 2010  non devono aver usufruito di altri benefici assistenziali. Possono accedere al bando: le vittime degli infortuni sul lavoro e i loro familiaristranieri in regola con il permesso di soggiorno.

Queste le tipologie di spese che possono essere rimborsate:
  • le spese sostenute per interventi medico-riabilitativi conseguenti e correlati all’infortunio e per interventi  di assistenza domiciliare private;
  • le spese straordinarie in particolare quelle sostenute per il reinserimento o inserimento lavorative;
  • le spese sostenute relativamente a tasse d'iscrizioni, rette di frequenza, acquisto di libri di testo, acquisto; di ausili scolastici per studenti diversamente abili, servizio mense, abbonamento per uso scolastico al servizio di trasporto, attività formative, sportive o ricreative;
Il bando per accedere al fondo a sostegno delle vittime di infortuni sul lavoro e dei loro familiari promosso da AMNIL e Comune di Milano è in download dal sito ANMIL.

lunedì 6 dicembre 2010

L’infortunio sul lavoro e le conseguenze psicologiche

“I disturbi emozionali dopo un infortunio sul lavoro”, è questo il titolo della pubblicazione presentata dal Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova nel corso del convengo “Le conseguenze psicologiche di un infortunio sul lavoro” tenuto dall’ANMIL a Roma lo scorso 3 dicembre. Un convengo sull’analisi e la valutazione delle conseguenze psicologiche che un infortunio sul lavoro può avere sul lavoratore e la cura e la prevenzione delle stesse conseguenze. Un incontro al quale hanno partecipato il presidente dell’ANMIL Franco Bettoni, il presidente della “Fondazione Sosteniamoli Subito” Antonio Giuseppe Sechi, il Ministro Sacconi, il presidente dell’INAIL Marco Fabio Sartori.

“I disturbi emozionali dopo un infortunio sul lavoro”, è un volume curato da cinque ricercatrici dell’ateneo veneto,  in cui sono state affrontate le patologie psicologiche e comportamentali che possono derivare dallo stato di degenza e di limitata autonomia di un lavoratore nel periodo successivo a quello di un infortunio. La dipendenza dagli altri per muoversi, la paura di non riuscire a tornare quello di prima e di non poter tornare al lavoro. Sono questi i sentimenti, le impressioni di impotenza che possono se non isolate, comprese e curate generare nelle persone seri disturbi post traumatici e depressione.

La ricerca a monte della pubblicazione è stata condotta sul campo, intervistando gli stessi affetti da disturbi comportamentali, ascoltando dalle loro stesse esperienze gli effetti che può avere una limitazione forzata della propria autonomia.

L’intento dello studio è quello di fornire a operatori, medici ed esperti del settore aggiornati modelli di valutazione, prevenzione e intervento. Integrare la letteratura riguardante il D.lgs 81/08 Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, e via discorrendo il documento valutazione rischi, il medico competente, RLS, RSPP. Mostrare come vicino alla prevenzione, alla cura di un malore fisico, alle malattie da stress lavoro correlato, ci sia quindi un ulteriore luogo di esplorazione che riguarda la salute mentale dei lavoratori post infortunio. Nelle fasi di recupero, successive a un incidente.

mercoledì 1 dicembre 2010

Visita fiscale, la depressione giustifica l'assenza

La Corte di Cassazione Sezione Lavoro con la sentenza Sent. del 21.10.2010, n. 21621 ha deciso che la sindrome depressiva ansiosa costituisce uno stato patologico tanto grave da essere sufficiente per giustificare l’assenza di un malato da casa nelle ore in cui dovrebbe essere reperibile.

La sentenza è frutto di una decisione inerente una causa che una ditta di Taranto e una lavoratrice avevano in piedi, riguardante il licenziamento della donna causato da irreperibilità della stessa durante le ore di visita fiscale. Irreperibilità giustificata dalla donna con la propria sindrome ansioso- depressiva.

Queste la motivazione della sentenza: “tale assenza era giustificata sia dalla natura della patologia da cui l’appellata era affetta (sindrome depressiva ansiosa), sia dalla necessità sopravvenuta di rivolgersi al suo sanitario di fiducia, per l’insorgere improvviso – documentalmente provato – di un evento morboso diverso da quello prima diagnosticato”.“La società ha trascurato la gravità dello stato patologico a carico della signora” dato che ”in casi simili, per giustificare l’obbligo di reperibilità in determinati orari, non è richiesta l’assoluta indifferibilità della prestazione sanitaria da effettuare, ma è sufficiente un serio e fondato motivo che giustifichi l’allontanamento dal proprio domicilio”.

Un novità per la legge in Italia. Da ora il datore di lavoro non potrà più utilizzare “l’assenza nelle ore di reperibilità per visita fiscale se il malato è certificato depresso ” come motivazione di un’eventuale licenziamento. .

venerdì 26 novembre 2010

Rischi per la vista per i lavoratori

Nell’ambito della tutela della salute dei lavoratori e della sicurezza negli ambienti di lavoro, beneficiari di particolari cautele in ordine ai rischi per la vista e per gli occhi, nonché legati alla postura sono tutti quei lavoratori che utilizzano un'attrezzatura munita di videoterminali per almeno venti ore settimanali. Essi hanno diritto alla cosiddetta sorveglianza sanitaria. (Direttiva n. 270/1990 della CEE, nonché la Circolare 22 Febbraio 1991 n. 7/911). E se il datore di lavoro nega questo diritto è prevista la pena dell’arresto (da 3 a 6 mesi) o quella dell’ammenda da 2.500 a 6.400 euro. Le venti ore settimanali sono calcolate al netto delle pause cui ha diritto il lavoratore: quest’ultimo, infatti, ha titolo a un’interruzione dell’attività mediante pause ovvero cambiamento di attività. Il lavoratore, inoltre, ha diritto a essere sottoposto a visita di controllo, dietro sua richiesta, qualora la stessa sia ritenuta dal medico competente correlata ai rischi professionali o alle sue condizioni di salute, suscettibili di peggioramento a causa dell’attività lavorativa svolta ed il datore di lavoro è tenuto a fornire a sue spese ai lavoratori tutti i dispositivi speciali di correzione visiva, in funzione dell’attività svolta. 

giovedì 25 novembre 2010

Formazione e lavoro, Job&Orienta 2010

Si terrà a Verona dal 25 al 27 novembre la 20° Edizione di Job&Orienta, mostra e convegno nazionale su orientamento, scuola, formazione e lavoro. Uno degli appuntamenti classici in Italia per chi cerca un'occupazione, per chi cerca di orientarsi nella ricerca di un'occupazione. Talmente classico da essere arrivato al suo ventennale. Potrebbe essere una buona occasione per raccogliere nuovi contatti, proposte o farsi venire delle idee per intraprendere un nuovo percorso professionale.

L’evento quest’anno sarà strutturato in due aree tematiche: la prima dedicata al mondo dell’istruzione che comprende le sezioni JOBScuola, JOBItinere, ExpoLingue, JOBEducational e MultimediaJOB; la seconda all’università, i corsi di formazione e il lavoro con le sezioni Pianeta Università, Arti, Mestieri e Professioni e TopJOB. Per il ventennale la manifestazione sembra esagerare e convoca anche alcune realtà internazionali. Gli stand degli espositori esteri saranno inseriti in un nuovo spazio chiamato JOB International.

L'edizione 2009 di Job&Orienta ha dichiarato 42.000 visitatori e la presenza di 450 realtà in rassegna. I numeri possono essere sufficienti a indicare che si tratti di un appuntamento autorevole e magari veramente utile per chi sia in cerca di lavoro.

Job&Orienta sarà a ingresso libero. I padiglioni saranno ospiti della Fiera di Verona. Dalle 09.00 alle 18.00.

INAIL e malattie sul lavoro, oggi convegno a Roma

Continuano i dibattiti sulle malattie professionali, sullo stress lavoro correlato e le altre patologie derivanti dalle differenti condizioni in cui le persone di sotrvano durante la giornata lavorativa. Oggi l'INAL e il suo Dipartimento Processi Organizzativi (ex ISPESL) affrtonteranno il tema in un convegno, partendo da un sisitema proprietario di rilevazione e accumulo dati chiamato MALPROF. Sistema di sorveglianza MALPROF. (Chiaramente tratto da malattie e professionali).

MALPROF, moderno sistema di sorveglianza, che archivia e analizza le segnalazioni riguardanti l’esistenza di patologie professionali. Una banca dati alla quale rivolgersi per monitorare costantemente la salute dei lavoratori, e dalla quale ricavare percentuali, consulenza stress lavoro correlato, numeri buoni per la pianificazione di iniziative e campagne di informazione e sensibilizzazione.

martedì 23 novembre 2010

Le malattie professionali

Le malattie professionali, costituiscono un importante problema sociale, nonostante siano di minore impatto sui mezzi d’informazione. Esse sono quelle patologie dovute alla presenza di fattori nocivi o rischiosi all’interno dell’ambiente di lavoro. I fattori scatenanti sono molteplici. Di solito sono il frutto di ambienti di lavoro non igienici, sistemi di sicurezza carenti, elevati ritmi di lavoro. Nell’Unione Europea è stato stimato che 142 mila persone muoiano ogni anno per malattie dovute al lavoro (di cui 21 mila per malattie da amianto). L’ Italia si caratterizza come uno dei paesi europei con minor numero di malattie professionali denunciate. Dal 1965 esiste un elenco (aggiornato nel 1994) di malattie professionali riconosciute. Se una malattia non è presente nell’elenco, occorre dimostrare il nesso tra patologia e attività lavorativa per aver diritto al risarcimento. Inoltre è evidente un sostanziale cambiamento del tipo di malattie da lavoro, difatti se fino a qualche tempo fa le malattie professionali erano caratteristiche attribuite soltanto all’industria e all’agricoltura (intossicazioni, infortuni, agenti cancerogeni...), al giorno d’oggi anche i lavori d’ufficio e del terziario in generale sono considerati a rischio. In particolare, continuano a crescere le segnalazioni di malattie muscolo-scheletriche come tendiniti di mano e braccio, sindrome del tunnel carpale ed ernia discale. Sono in progressiva diminuzione malattie quali intossicazioni da metalli o da sostanze chimiche, ipoacusie da rumore, dermatiti da contatto, silicosi ed asma bronchiale. Nel caso di malattia professionale è necessario informare il datore di lavoro entro 15 giorni dal manifestarsi della malattia. Il datore dovrà darne notizia all’INAIL entro 2 giorni in caso di infortunio e 5 in caso di malattia professionale. Se si tratta di una malattia mortale o con rischio di morte, il datore di lavoro dovrà farlo presente all’INAIL entro 24 ore.

venerdì 19 novembre 2010

Lo stress correlato al lavoro

Lo stress correlato al lavoro è un disturbo emergente, ne soffre 1 italiano su 4 e circa il 27% dei lavoratori ed è considerata la causa, secondo dati dell'Inail, di oltre la metà delle giornate di assenza in un anno. Tutto ciò comporta costi che si aggirano intorno ai 20 miliardi di euro l'anno fra spese sanitarie e giornate di lavoro perse per le imprese. Allo scopo di dare quindi alle imprese l’opportunità di migliorarsi sia sotto un profilo economico che gestionale è aumentato sempre di più l’obbligo per loro di osservare il Decreto Legislativo 81/08, il quale le pone in una posizione di rivalutare l’organizzazione interna della propria azienda, società, ente e non solo per adempiere un obbligo normativo. In esso è stato esplicitato con chiarezza, all’art.28, che la valutazione dei rischi deve riguardare tutti i rischi tra cui anche quelli collegati allo stress correlato al lavoro. Nell’ottica quindi di un moderno concetto di rischio sul lavoro non si può più considerare solo il pericolo derivante dall’eventuale danno per la salute fisica dei lavoratori ma è necessario comprendere anche i nuovi rischi che incidono sul benessere psicofisico e sull’integrità complessiva della persona (stress, burn-out, mobbing, ecc). Lo scopo di tale valutazione rimane quindi quello di guidare e sostenere i Datori di lavoro e i Lavoratori nella riduzione del rischio attraverso l’analisi degli indicatori oggettivi aziendali e l’eventuale rilevazione delle condizioni di stress percepito dai lavoratori.

martedì 16 novembre 2010

La formazione sulla sicurezza sul lavoro

La formazione sulla sicurezza sul lavoro è la chiave per mettere al sicuro il capitale umano di un’azienda ed è un elemento fondamentale in materia di sicurezza sul lavoro, divenendo  indispensabile, oltreché obbligatoria, con il D.Lgs. 81/2008, e attraverso il più recente D.Lgs 106/2009 è stata ampliata la sua  sfera di applicazione. Con il decreto appena citato si ribadisce  l’obbligo per il lavoratore quanto per il datore di lavoro, a seguire dei corsi di formazione in materia di sicurezza. Il datore di lavoro in particolare dovrà essere in grado di operare in qualità responsabile del servizio di prevenzione e protezione (RSPP). Allo scopo di promuovere l’informazione tra lavoratori e datori di lavoro, la legge prevede l’obbligo di seguire corsi di formazione per la sicurezza per entrambe le categorie. Sia per quanto riguarda i corsi per i lavoratori che per i corsi RSSP destinati ai datori di lavoro, possono essere organizzati presso la sede dell’azienda oppure essere seguiti direttamente online, in entrambe i casi, a conclusione del corso gli allievi dovranno sostenere un test per il conseguimento dell’attestato. La prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro prevede l’obbligo formativo, informativo ed eventualmente di addestramento per tutto il personale aziendale. La formazione è prevista come facoltativa invece solo per i collaboratori familiari e per i liberi professionisti, ma in questo caso il costo grava direttamente su di essi.

Buone prassi

La Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro (articolo 6 del testo unico) ha elaborato e presentato un modello per la presentazione di soluzioni organizzative o procedurali riguardante la sicurezza sul lavoro, riferito alle aziende e ai propri adempimenti in materia.

Gli operatori potranno in questo modo esporre le propri abitudini, cosiddette "buone prassi" (ai sensi e per gli effetti dell’art.2, comma 1, lett. v del D.lgs. n. 81/2008) e presentare gli accorgimenti autonomamente utilizzati nel corso delle regolare attività lavorative.

Esporre le proprie "buone prassi" e ottenere per le stesse  riconoscimento e "validazione".

Per presentare le proprie "buone prassi" gli operatori dovranno compilare il modello elaborato dalla Commissione, e inviarlo con relativa necessaria documentazione allo stesso organo consultivo.

Questi i recapiti ai quali rivolgersi:
Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali
D.G. Tutela condizioni di lavoro
Divisione III
Via Fornovo 8 - 00192 Roma
Tel.06.4683.4059
Fax.06.4683.4260
E-mail: Div3TutelaLavoro at lavoro.gov.it    

Qui il download del modello di presentazione: modello di presentazione (formato .doc 185 Kb) 

venerdì 12 novembre 2010

La musicoterapia

Salute e benessere mentale e fisico sono da considerarsi i beni più preziosi che l’uomo deve salvaguardare. Oggi come oggi i metodi per rilassarsi sono diversi ed alcuni vengono utilizzati anche a livello terapeutico, come la musicoterapia. Essa è una tecnica che utilizza la musica come strumento terapeutico, grazie ad un impiego razionale dell’elemento sonoro, allo scopo di promuovere il benessere dell’intera persona, corpo, mente, e spirito. La musicoterapia viene impiegata in diverse campi, che spaziano da quello della salute, come prevenzione, riabilitazione e sostegno, a quello del benessere al fine di ottenere un migliore equilibrio e armonia psico-fisica. Curarsi con la musica, però, non vuol dire soltanto ricevere o ascoltare passivamente la musica, ma vuol dire anche cercare di esprimere la musica che abbiamo dentro e quindi vuol dire cantare, vuol dire suonare uno strumento. Oggi la musicoterapia viene applicata nel trattamento di moltissime patologie fisiche, psicologiche e psichiatriche e con esiti eccellenti. Un ruolo fondamentale ricopre la musicoterapia nel trattamento dell'autismo nei bambini ed ottiene risultati sorprendenti anche sui malati di Alzheimer, impareggiabile è l'effetto della musica su chi soffre di depressione o di esaurimento, ma anche semplicemente su chi rischia, a causa delle condizione in cui vive, di chiudersi in se stesso e di perdere la capacità di socializzare e comunicare con gli altri, è il caso, ad esempio, delle persone anziane.

mercoledì 10 novembre 2010

Mobbing sul lavoro

Secondo un monitoraggio Inspel, un milione e mezzo di lavoratori su 21 milioni di occupati in Italia è vittima del mobbing sul lavoro. È un fenomeno diffuso in tutti i paesi cosiddetti occidentali ma negli ultimi anni, i dati delle varie ricerche stanno riportando risultati allarmanti. Forse questo fenomeno è sempre esistito e nessuno gli aveva dato un nome o forse veramente sta prendendo piede in maniera massiccia solo negli ultimi anni. In qualunque caso non va sottovalutata l’entità di questo problema sociale che turba la vita di moltissimi onesti lavoratori. Molte volte, però, il  lavoratore colpito da mobbing è spesso lasciato solo dalle istituzioni ma soprattutto messo in disparte dai colleghi che lo isolano nella speranza di non venir coinvolti anche loro in questo processo. Il fenomeno del mobbing può essere definito come un insieme di comportamenti molesti messi in atto da uno o più individui nei confronti di un altro individuo che, prolungati nel tempo, per poter parlare di mobbing l'attività persecutoria deve durare più di 6 mesi e deve essere funzionale alla espulsione del lavoratore, causandogli una serie di ripercussioni psico-fisiche. Tra i comportamenti molesti possiamo elencarne i più comuni: umiliazioni, vessazioni, abusi psicologici, demansionamento, emarginazione, maldicenze, etc. In Italia non esiste alcuna legge che tuteli dal mobbing. Si riconduce il danno subito in casi di accertate situazioni di mobbing a “lesioni personali gravi o gravissime, anche colpose che sono perseguibili di ufficio e si ritengono di fatto sussistenti nel caso di riconoscimento dell'origine professionale della malattia”. Quindi, l'arma migliore che il lavoratore ha per difendersi dal mobbing è la denuncia alle autorità competenti. 

lunedì 8 novembre 2010

La sicurezza sul lavoro

Numerose sono le iniziative promosse nelle grandi città dedicate al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. La Regione Lazio con la sua capitale, Roma, affronta questa tematica sia a livello di cronaca, dato che ancora sono numerosi i casi di morti bianche, e sia dai comunicati stampi di enti locali della Regione stessa e provincia, i quali stanno investendo molte risorse, dando molta più attenzione alla sicurezza sul lavoro a Roma come nelle altre città. Pur essendo ogni sede di lavoro soggetta a rischi infortuni per diversi motivi, si è riscontrato che i cantieri in particolar modo, dato anche il particolare lavoro che si svolge,  raccolgono il più alto numero di incidenti sul lavoro. Controverso è stato fino a poco tempo fa, anche il tema di responsabilità in caso di incidenti sul lavoro. A tal proposito, un recente intervento della Cassazione mette fine allo scaricabarile delle responsabilità per la mancata predisposizione delle misure di sicurezza nelle fabbriche e nei posti di lavoro e afferma che, in caso di violazione della normativa sulla sicurezza, ne risponde l’intero Consiglio di amministrazione, nessuno escluso.

mercoledì 3 novembre 2010

Il Codice del Turismo

ll tessuto economico-produttivo italiano sembra abbia retto l’impatto della crisi economica mondiale sebbene siano molte le aziende locali che hanno subito, in questo periodo di difficoltà, rilevanti perdite. 
Secondo il Rapporto Unioncamere 2010, la base imprenditoriale italiana ha continuato ad espandersi nel 2009, anche se con ritmi di crescita più contenuti rispetto agli anni precedenti. 
Un settore che ha osservato un incremento nella crescita e sottoposto ad innovazioni soprattutto dal punto di vista normativo, è quello turistico. 
Recentemente è stato infatti introdotto il cosiddetto “Codice della normativa statale in tema di ordinamento e mercato del turismo approvato dal Consiglio dei ministri, cercando di garantire  servizi alle imprese operanti nel settore  in termini di semplificazione della normativa statale in materia. 
Con esso viene rielaborato il concetto di impresa turistica, finora limitato alle imprese recettive, per includervi anche settori come agenzie di viaggio e tour operator e vengono equiparate le imprese turistiche a quelle industriali ai fini del riconoscimento di contributi, sovvenzioni, agevolazioni di qualsiasi genere
Un’attenzione particolare è data ai percorsi formativi destinati ai giovani, con l’obiettivo di incrementare specifici collegamenti e accordi con il mondo della formazione, volto a garantire il lavoro sia a chi si affaccia al settore per la prima volta sia a chi opera stagionalmente. Concludendo, una maggiore tutela ai turisti, sostenere le imprese per rendere più competitivo il turismo sono gli obiettivi del suddetto Codice.

lunedì 4 ottobre 2010

Utili consigli su come evitare truffe lavorative

L’attuale situazione lavorativa in Italia fra disoccupazione e precarietà, Aziende che non pagano e/o non versano i contributi di legge spinge spesso il lavoratore a prendere per buona la prima offerta che gli capita sotto mano.

Il rischio alto è quello di entrare in un vortice di situazioni lavorative vergognose dalle quali è poi difficile tirasi fuori perché subentra nella testa il meccanismo del “tanto peggio di come stavo non può essere”.

E’ difficile, soprattutto per chi viene da situazioni disastrate, ma sarebbe opportuno che anche il lavoratore faccia, nel suo piccolo e compatibilmente che le sue esigenze / urgenze, un minimo di selezione delle Aziende prima di accettare o meno un’offerta di lavoro.

Vediamo una serie di utili consigli su come svolgere un’indagine su chi vi sta offrendo un lavoro.

La prima cosa è prendere più informazioni possibili sull’Azienda, da questo punto di vista internet è un grande strumento; se conoscete i nomi di chi vi colloquierà o comunque del titolare cercate informazioni anche sulla persona fisica.

Raccolte queste informazioni, magari il colloquio fatelo anche, e poi però prendere tempo per valutare l’offerta di lavoro e ulteriormente capire di cosa effettivamente si occupi l’Azienda.

Diffidate delle Aziende che promettono assunzioni anche senza colloquio; oltre nome, cognome e titoli, evitate di fornire altri dati sensibili quali codice fiscale, conto corrente, carta di credito…

Purtroppo molte offerte di lavoro sono delle vere e proprie truffe criminali; spesso dietro a una attività c’è un vero e proprio riciclo di denaro sporco con magari conti all’estero o altre amenità di questo tipo.

Di solito in questo tipo di Aziende vengono offerti stipendi e/o contratti del tutto decontestualizzati dalla media italiana, e quindi è più facile cadere in questa rete.

Altri tipi di annuncio che spesso nascondono truffe sono quelli che chiedono di ricevere pacchi da rispedire poi ad altri, spesso all’estero: si tratta quasi sicuramente di merci rubate di cui il malcapitato paga, non solo la spedizione, ma anche la merce stessa acquistabile online con carte di credito rubate.

Per riconoscere questi annunci un buon metodo è quello di prestare attenzione a come sono scritti, oltre che in una forma poco elegante sono infatti spesso pieni  di errori grammaticali.

venerdì 1 ottobre 2010

Annunci di lavoro ASSURDI!

Navigando sul web ho trovato il sito Annunciassurdi.blogspot.com dove vengono recensiti annunci di lavoro davvero assurdi...se non mi credete provate anche voi a copiare parte del testo di un annuncio e incollarlo su Google!
 Tra tanti volevo segnalarvi quello di un STAGE COME BENZINAIO!!! ...ma ci sarebbe l'imbarazzo della scelta...
Comunqe...
Sarebbe utile se tra tutte le cose inutili alle quali spesso la politica si dedica ci fosse almeno una cosa utile...lo so  mi sono ripetuta...ma la cosa utile di cui parlo è verificare con gli organi di competenza l'attendibilità di questi sedicenti "datori di lavoro" che, ma è solo un sospetto eh...., danno una "leggera" idea di sfruttamento....

Chi avesse da segnalare un annuncio di lavoro assurdo può farlo aannunciassurdi at gmail.com.

giovedì 30 settembre 2010

Disoccupazione...e ottimismo

Quale “migliore” argomento per iniziare un blog dedicato ai lavoratori, alle offerte di lavoro assurde che si trovano in giro per il web (cercasi plurilaureato, che parli 3 lingue, conoscenza eccellente del pc, esperienza almeno di 5 anni per stage non retribuito ….) se non quella che leggiamo proprio oggi su tutti i giornali: in un anno persi sedicimila posti di lavoro.

La fonte non mio zio, ma Unioncamere sul secondo trimestre 2010


E poi non bastava già l’ISTAT a ricordarci che i giovani non hanno lavoro: disoccupazione giovanile (15-24 anni) di questo trimestre: 27,9%, cifra record dal 1999.
Potremmo continuare così per altri 500/100 parole o addirittura frasi, i dati non sono incoraggianti e nemmeno le assurde offerte di lavoro che si trovano navigando sul web.
Tuttavia da più parti, politiche e sociali, non manca un certo ottimismo e forse è bene aggrapparsi all’ottimismo, almeno non sprofonda finchè non si sprofonda.

img. da Mattiatagliaferri.wordpress.com