mercoledì 28 settembre 2011

In Liguria concorso Cantiere/Sicuro/Futuro: ecco i vincitori

Il 30 settembre si terrà a Genova la premiazione per il concorso Cantiere/Sicuro/Futuro, patrocinato dalla regione Liguria in collaborazione con Genova - Liguria Film Commission. Il concorso ha lo scopo di premiare le migliori idee comunicative che hanno come argomento principale la promozione della sicurezza sul lavoro nei cantieri edili oltre che sensibilizzare i lavoratori a tutti i rischi che in questi ambienti lavorativi si corrono.

Le sezioni in gara erano due:

  • Cortometraggio: aperta solo ai professionisti dell’audiovisivo, prevedeva la produzione di tre episodi della durata massima di 3 minuti ciascuno, con lo scopo di proiettarli nelle sale cinematografiche.
  • New/Social Media: aperta a tutti, prevedeva la creazione di una campagna di comunicazione che utilizzasse la tecnologia e le pratiche del web 2.0 (blog, forum, social networks, microblogging, chat…), della telefonia o del videogioco. 

Hanno partecipato circa 50 concorrenti, con grande soddisfazione dei promotori. I vincitori per la sezione cortometraggi, spot, mini-fiction sono: Francesco Ditria con “Custodi”, Elisabetta Ferrando con “Se un giorno un supereroe”, Furio Bruzzone con “Non azzardare la vita”. Menzioni speciali: Paolo Caredda per “Game over”, Christian Silvi per “Il vecchietto”, Luca Bozzo per “Edilwood party”. Per la sezione New/Social Media: Michele Vaccari con “Seconda vita”, Roberto Cena con “Cantieradio”, Sergio Burioli con “Salvo al lavoro”; menzione speciale a Manuel Stefanolo per “Angelo 2.0”.

La premiazione avverrà Venerdì 30 settembre alle ore 17 a Villa Bombrini a Genova

lunedì 26 settembre 2011

Le aziende si disinteressano dello stress da lavoro correlato

In Italia ci sono 4 milioni e 58 mila lavoratori a rischio stress lavoro, il 21% dei lavoratori ha effettivamente offerto di stress, depressione e ansia causati dall’attività lavorativa correlato (dati Istat, 2008 – Salute sui luoghi di lavoro). Sono queste le ragioni per cui la legge richiedeva l’autocertificazione del documento di valutazione rischi, che comprendesse anche la valutazione dello stress da lavoro correlato (art. 28 comma 1bis D.Lgs. 81/08) da consegnare entro dicembre 2010. Così non è stato.

Solo il 20% delle aziende ha effettivamente valutato il livello di stress dei suoi lavoratori. In più, dove la valutazione è stata effettuata, si sono riscontrate carenze nella metodologia. I lavoratori non sono stati coinvolti e molto spesso la valutazione è stat globale, quando invece le Linee Guida suggeriscono di dividere i lavoratori in gruppi omogenei, poiché ogni mansione ha le sue problematiche specifiche e differenziate.

Le aziende sembrano non preoccuparsi di questo fenomeno, che invece influisce anche sul successo delle aziende stesse. È stato più volte provato che lo stress da lavoro correlato diminuisce la produttività e aumenta l’assenteismo, fattori che spesso creano problematiche in primis al lavoratore, ma anche all’azienda.

venerdì 23 settembre 2011

La sicurezza nelle scuole italiane

Cittadinanzattiva ha presentato al Senato l’XI rapporto su “Sicurezza qualità e comfort degli edifici scolastici”. Se pensate che essendo edifici pubblici rispettino le norme, vi state sbagliando. La sicurezza negli edifici scolastici è carente, bel il 28% delle scuole italiane non ha le certificazioni necessarie né i requisiti minimi previsti dal Testo Unico per la Sicurezza sul lavoro, cosa che da sola basterebbe per una serie di sanzioni piuttosto pesanti per il dirigente scolastico (che corrisponde al datore di lavoro).

L’analisi ha visto 17 istituti con lesioni strutturali, per non parlare di deficit di manutenzione, distacchi di intonaco nelle aule e nei laboratori. Tutto questo corredato dalla mancanza del certificato di agibilità scolastica per il 41% delle scuole. Anche in fatto di igiene le nostre scuole non sono messe affatto bene: i bagni sono gli ambienti più sporchi all’interno di una scuola, nel 63% dei casi mancano degli asciugamani, nel 32% manca la carta igienica e nel 42% è assente il sapone.

Il campione preso in esame è di 88 scuole di: Piemonte, Lombardia, Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

Il rapporto completo a questo link.

giovedì 15 settembre 2011

Le donne bistrattate dal mondo del lavoro

La questione donne e lavoro è da anni causa di dibattiti a non finire. Attualmente in Europa le donne lavoratrici sono il 45% della forza lavoro generale, eppure, nonostante ciò, ancora non sono riuscite ad avere un trattamento paritario. Lavorano come gli uomini, pensano ai figli, la famiglia e alla casa, cercano di fare carriera ma trovano ostacoli su ostacoli in quasi tutti gli aspetti della loro vita. Attualmente basta fare un colloquio di lavoro per sentirsi porre le domande “Sei fidanzata? Vuoi sposarti? Vuoi avere figli?”, sono certa che nessuna delle risposte che una qualsiasi giovane donna potrebbe dare influirebbero sulle sue capacità e competenze utili allo svolgimento del lavoro. Sono anche certa che a nessun uomo vengono poste queste domande. Chiedersi perché è diventato quasi inutile: la società ci vuole femminili, sempre in forma, pronte a lavorare 12 ore al giorno, ma anche a tirar su una famiglia come quelle di una volta. Neanche wonder woman sarebbe all’altezza.

Nei giorni scorsi, durante il “XIX Congresso Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro”, è stato evidenziato un ulteriore aspetto nel quale le donne vengono penalizzate, questo tra l’altro ancor più grave degli altri. Parlo della sicurezza sul lavoro, EU-OSHA ha presentato un rapporto dal titolo “Rischi e tendenze nella salute e sicurezza delle donne al lavoro” nel quale vengono affrontati in 12 capitoli vari argomenti, dalle differenze fra gli stati UE fino al lavoro informale. I risultati non sono affatto incoraggianti, la maggior parte dei limiti di esposizione ai rischi sono calcolati in base alle risposte maschili, altri fattori di disagio (responsabilità familiari, mobbing, violenza, differenze salariali…) provati dalle donne non vengono presi in considerazione, i settori in cui lavorano generalmente le donne, come la sanità e la formazione, non vengono analizzati dal punto di vista della salute e della sicurezza sul lavoro. La ricerca ha anche portato alla luce altre problematiche: la difficoltà a conciliare lavoro e famiglia, le molestie a cui le donne sono soggette nei luoghi di lavoro, la valutazione dei rischi psicosociali femminili, la tutela del lavoro informale (come quello delle casalinghe). Tutti aspetti che andrebbero approfonditi per raggiungere la vera parità di diritti che agli uomini piace spesso vantare.

giovedì 8 settembre 2011

Il curriculum nell'era del web 2.0

Nel nostro mondo informatizzato per cercare lavoro ormai non ci si affida più ai metodi tradizionali, adesso c’è internet. Naturalmente per utilizzarlo occorre conoscere i metodi migliori per autopromuoversi online. Innanzitutto tenete a mente che siete voi il prodotto da promuovere, quindi vogliatevi bene e auto-elogiatevi come mai fareste nella vita, ma senza inventare perché le bugie hanno le gambe davvero corte.
In generale ricordate sempre che le aziende, per sapere qualcosa in più sui candidati, guardano i loro profili internet, quindi se fate qualcosa che non vorreste mai che il un eventuale capo scoprisse settate bene la privacy dei vostri profili.
Fatto ciò cominciate a inserire il vostro curriculum online, il re del recruitment online è LinkedIn, il social network nato per creare la rete professionale degli utenti. Il vostro profilo LinkedIn deve essere serio, contenere le vostre esperienze e le vostre competenze, potete chiedere segnalazioni a chi ha condiviso con un’esperienza professionale o formativa e utilizzare le varie applicazioni, a seconda delle vostre esigenze. Inoltre attraverso LinkedIn si può aderire a dei gruppi che trattano vari argomenti, l’importante è essere coerenti con le vostre aspirazioni e con i vostri interessi.

Se siete dei creativi il vostro CV non potrà che dimostrarlo, nascono così i video curriculum e i curriculum infografici. I primi sono una sorta di auto intervista in cui raccontate qualcosa di voi stessi, delle vostre aspirazioni e delle vostre competenze già acquisite, il tutto cercando di essere fortemente convincenti. Le infografiche sono immagini grafiche che hanno lo scopo di diffondere informazioni di qualsiasi genere, in questo caso le vostre informazioni personali. Cercando su un qualsiasi motore di ricerca troverete moltissimi esempi.
In questo caso è fondamentale avere padronanza dei software di grafica, il risultato deve essere impeccabile, altrimenti questo tipo di cv diventa controproducente.

Se poi avete un sito potreste inserire il vostro cv in formato pdf da scaricare, anche in questo caso potreste ottimizzarlo, proprio come si fa con una pagina in html. Inserendo title, description, h1 e h2 il pdf viene letto come se fosse una normale pagina web e quindi, utilizzando i termini giusti, potreste avere ilv ostro posticino nella serp. Per approfondire il tema guarda qui.

lunedì 5 settembre 2011

INAIL, il nuovo servizio di chat su Punto Cliente

Dal 24 agosto l’INAIL ha allargato la propria strategia di virtualizzazione dei servizi. Da tale data infatti è disponibile nella sezione Punto Cliente una chat che permette di comunicare con gli operatori specializzati per ricevere consulenza e aiuto sui servizi offerti da INAIL. Una funzione molto utile che è stata implementata è quella del co-browsing, ovvero la possibilità degli operatori, se necessario, di vedere la schermata che l’utente vede e poter dare così un supporto più immediato ed efficace.
Per ora i servizi sono aperti solo agli intermediari dell’istituto (consulenti del lavoro, commercialisti…), ma al termine della fase sperimentale saranno accessibili da un pubblico più ampio.

Ad ora i servizi online per gli intermediari offerti da INAIL sono:

  • Servizi ad Aziende ed intermediari
  • Gestire i clienti
  • Visualizzare la situazione contabile di una Ditta.
  • Visualizzare e stampare le informazioni riguardanti il danno e rischio biologico, per ogni Ditta vengono elencati gli infortuni ad essa collegati.
  • Effettuare l’autoliquidazione passo per passo.
  • Compilare online la denuncia di un nuovo lavoro a carattere temporaneo esercitato da uno stesso datore di lavoro, ma in sedi diverse e con stesso regime tariffario.
  • Effettuare la denuncia di infortunio online.
  • Inviare il certificato medico di infortunio online.
  • Conoscere lo stato di lavorazione delle pratiche relative alle denunce di esercizio, variazione o cessazione inviate in via telematica.
  • Abilitare i subdelegati.
  • Iscrizione all’assicurazione contro gli infortuni domestici.
  • Comunicare i contratti di somministrazione.