lunedì 9 luglio 2012

Rischi sul lavoro: il rumore e l'analisi fonometrica

Fra i rischi che devono essere valutati in un luogo di lavoro c’è anche il rischio acustico. Un luogo di lavoro troppo rumoroso, a causa specialmente dell’uso di alcuni macchinari e attrezzature, può apportare seri danni alla salute dei lavoratori. Per calcolare il rischio rumore è necessaria un’analisi della fonometria ambientale, che serve a misurare il livello di rumore nell’ambiente. Per farlo si usa il fonometro, uno strumento apposito che traduce la pressione acustica in segnale elettrico. Tale operazione deve essere effettuata da un tecnico che sia in grado di utilizzare il fonometro e di interpretare i risultati, per redigere la relazione fonometrica. A seconda del livello di inquinamento acustico il datore di lavoro sarà tenuto a informare i propri dipendenti, ma soprattutto a fornire loro i DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) adatti alla situazione rilevata. La relazione fonometrica deve essere conservata in ogni azienda e una sua copia va inviata al Comune di appartenenza. 

 In alcuni ambienti di lavoro risulta inutile, per questo il DLgs 81/08 al comma 3 dell’art.181 afferma che il datore di lavoro, nel DVR, può inserire una giustificazione relativa alla mancata effettuazione della valutazione del rischio rumore.  Le autorità competenti, in caso di controllo, dovranno stabilire se ci sono i presupposti di tale giustificazione o meno, e in tal caso procedere. 


 La relazione fonometrica deve contenere: 

  • il tipo e modello di microfono utilizzato; 
  • la catena di misura completa e le caratteristiche delle misure; 
  • il modello e la marca del calibratore sonoro; 
  • la data dell’ultima calibrazione di tutta la strumentazione utilizzata; 
  • la descrizione della sorgente rumorosa; 
  • l’indicazione degli ambienti, sia interni sia esterni, dove sono stati effettuati i rilievi fonometrici.

Nessun commento:

Posta un commento