Lo stress non viene considerato una malattia, ma questo non significa che non crei problemi fisici e psicologici. Sempre più si sta diffondendo quello che viene definito stress da lavoro correlato, legato cioè all’attività lavorativa. Questo tipo di stress non fa distinzioni, ne soffrono i dirigenti, per i troppi compiti che hanno da portare a termine, ma anche i precari, a causa dell’incertezza di cui è costellata la loro vita.
Gli indicatori dello stress da lavoro correlato non sono circoscrivibili, ma in generale si hanno alcuni sintomi comuni. A livello fisico lo stress può causare cardiopatie, disturbi gastroenterici, respiratori, locomotori e della qualità del sonno. Più evidenti sono i sintomi comportamentali: insicurezza, indecisione, meno capacità di giudizio, suscettibilità, difficoltà nei rapporti interpersonali, assuefazione da alcool e fumo e disturbi nel comportamento alimentare. A livello psicologico c’è una riduzione dell’attenzione, irritabilità, ansia, crisi depressive, crisi di pianto, autocritica eccessiva, pessimismo, cattivo umore generale.
In ogni caso il datore di lavoro deve correre ai ripari e assicurare la salute dei suoi dipendenti. Per questa ragione l’INAIL dal 19 maggio ha pubblicato online un manuale di valutazione dello stress da lavoro correlato, corredato di schede di valutazione, sia preliminare che approfondita, che possono essere usate in tutte le aziende. La valutazione preliminare serve a farsi un quadro generale della situazione, se da questa emergono dei fattori di rischio occorre effettuare un’analisi approfondita e adottare delle misure correttive, che emergono dall’interrogazione diretta dei dipendenti tramite questionario.
Le misure principali da prendere in considerazione riguardano la riduzione della pressione suoi lavoratori, creare orari lavorativi adeguati e un divisione dei compiti equa. Il lavoratore invece deve cominciare ad avere un atteggiamento di accettazione e se non basta deve scomporre i problemi in maniera da affrontarne un po’ per volta. È importante anche avere un’alimentazione corretta e praticare un’attività fisica in maniera regolare, perché così si liberano endorfine, che migliorano l’umore generale
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