giovedì 15 settembre 2011

Le donne bistrattate dal mondo del lavoro

La questione donne e lavoro è da anni causa di dibattiti a non finire. Attualmente in Europa le donne lavoratrici sono il 45% della forza lavoro generale, eppure, nonostante ciò, ancora non sono riuscite ad avere un trattamento paritario. Lavorano come gli uomini, pensano ai figli, la famiglia e alla casa, cercano di fare carriera ma trovano ostacoli su ostacoli in quasi tutti gli aspetti della loro vita. Attualmente basta fare un colloquio di lavoro per sentirsi porre le domande “Sei fidanzata? Vuoi sposarti? Vuoi avere figli?”, sono certa che nessuna delle risposte che una qualsiasi giovane donna potrebbe dare influirebbero sulle sue capacità e competenze utili allo svolgimento del lavoro. Sono anche certa che a nessun uomo vengono poste queste domande. Chiedersi perché è diventato quasi inutile: la società ci vuole femminili, sempre in forma, pronte a lavorare 12 ore al giorno, ma anche a tirar su una famiglia come quelle di una volta. Neanche wonder woman sarebbe all’altezza.

Nei giorni scorsi, durante il “XIX Congresso Mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro”, è stato evidenziato un ulteriore aspetto nel quale le donne vengono penalizzate, questo tra l’altro ancor più grave degli altri. Parlo della sicurezza sul lavoro, EU-OSHA ha presentato un rapporto dal titolo “Rischi e tendenze nella salute e sicurezza delle donne al lavoro” nel quale vengono affrontati in 12 capitoli vari argomenti, dalle differenze fra gli stati UE fino al lavoro informale. I risultati non sono affatto incoraggianti, la maggior parte dei limiti di esposizione ai rischi sono calcolati in base alle risposte maschili, altri fattori di disagio (responsabilità familiari, mobbing, violenza, differenze salariali…) provati dalle donne non vengono presi in considerazione, i settori in cui lavorano generalmente le donne, come la sanità e la formazione, non vengono analizzati dal punto di vista della salute e della sicurezza sul lavoro. La ricerca ha anche portato alla luce altre problematiche: la difficoltà a conciliare lavoro e famiglia, le molestie a cui le donne sono soggette nei luoghi di lavoro, la valutazione dei rischi psicosociali femminili, la tutela del lavoro informale (come quello delle casalinghe). Tutti aspetti che andrebbero approfonditi per raggiungere la vera parità di diritti che agli uomini piace spesso vantare.

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