martedì 24 maggio 2011

Quando l'abbigliamento è più importante del cv

Se non bastano i normali problemi giornalieri a causarvi lo stress da lavoro correlato, adesso potete aggiungere anche il modo di vestire a quello che i vostri capi noteranno per farvi fare carriera. Infatti, a quanto pare, non basta lavorare 11 ore al giorno, essere sempre puntuali, saltare la pausa pranzo e guadagnare due soldi, dovete fare tutto questo anche indossando determinati abiti. Judi James, un’esperta inglese di body language ha appena pubblicato “Hai le scarpe giuste per chiedere un aumento?”. Sono infatti le scarpe la prima cosa che risalta all’occhio (sono certa che pensavate fosse il curriculum…). Il plateau dimostra la voglia delle donne di sovrastare l’uomo e di avere il controllo di tutto, le scarpe comode, invece, non vi faranno fare carriera, perché il tacco a spillo dimostra che non si teme il sacrificio che la scalata del potere richiede. Certo è che finora non mi è mi capitato di vedere un CEO uomo indossare dei tacchi a spillo, ma come al solito le donne devono fare il doppio per essere giudicate la metà. Per l’uomo le scarpe con le stringhe sono per chi è meticoloso, intellettuale e stratega; il mocassino è da pigro; gli scarponcini di camoscio sono per chi aggira le regole e non fa carriera.

Passiamo ora ai capelli, le more hanno la meglio, perché le bionde, evviva i luoghi comuni, sono più stupide e superficiali. Mentre per gli uomini l’orribile riporto è segno di carattere combattivo.

La borsa svela il carattere delle donne: con molte tasche vuol dire che sei disorganizzata, a tracolla sei pratica e se hai una pochette sei maniaca della disciplina. Per l’uomo invece è la camicia l’elemento rivelatore, se metti la cravatta bordeaux sulla camicia azzurra, non sei daltonico ma meriti fiducia, idem se la porti bianca.

Se non bastasse l’abbigliamento fate attenzione anche a come vi muovete: toccarsi i capelli è auto consolatorio, muovere il piede è segno d’impazienza, mangiare la penna è sintomo di distrazione, mentre chi gioca con gli occhiali è un maniaco del controllo che non sopporta non essere ascoltato. Pensate in riunione una combo mangiatore-di-penna vs giocatore-di-occhiali, forse si accapiglierebbero...

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